Fondi Ue, chiuso il programma operativo Fesr Sicilia 2014-2020: spesa certificata di 3,8 miliardi di euro e interventi strategici per le imprese e i territori dell’Isola
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo: tutte le risorse Ue del programma Fesr 2014-2020 sono state spese.
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo: tutte le risorse Ue del programma Fesr 2014-2020 sono state spese. È motivo di grande soddisfazione per il mio governo e per l’intera Regione”. Così il presidente Renato Schifani ha annunciato il completamento del programma comunitario che ha visto avanzare la certificazione finale della spesa alla Commissione europea entro la scadenza del 31 luglio.
Determinante, nell’attuazione del programma, la performance degli ultimi anni, che ha portato alla realizzazione di migliaia di progetti per un ammontare complessivo di 3,8 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi provenienti da fondi europei.
“Ben un miliardo e mezzo di euro – sottolinea Schifani – è stato speso tra luglio 2023 e giugno 2025, a dimostrazione dell’accelerazione impressa nell’ultimo biennio. Un traguardo reso possibile grazie alla rimodulazione delle risorse che il mio governo ha avviato due anni fa e che ha permesso di recuperare tempo e fondi preziosi. Un ringraziamento al dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione, guidato da Vincenzo Falgares, per il rigoroso lavoro di coordinamento e di impulso svolto nei confronti dei vari assessorati. Guardiamo adesso con fiducia alla nuova programmazione – conclude il presidente Schifani – consapevoli che abbiamo dimostrato di saper usare al meglio le risorse disponibili, in un momento storico cruciale per lo sviluppo della Sicilia”.
Il programma ha chiuso con pagamenti certificati pari a 3,8 miliardi, così come previsto, dei quali circa 3,6 di risorse Ue con un overbooking di oltre 170 milioni rispetto alla quota di 3,42 miliardi inizialmente fissata. Tutte le risorse disponibili di provenienza comunitaria sono state utilizzate, anche grazie alla variazione del tasso di cofinanziamento Ue portato dall’80 al 100 per cento in alcuni periodi contabili.
La parte residua di cofinanziamento nazionale che ha concorso alla dotazione originaria, pari a 4,28 miliardi, resta a disposizione della Regione e viene utilizzata per portare a termine tutti gli interventi già inseriti nel programma, ma che non possono più avere copertura con le risorse comunitarie. Operazione, questa, resa possibile dalla sinergia istituzionale con il governo nazionale e dagli strumenti finanziari già attivati, tra cui il Programma operativo complementare (Poc) 2014-2020 e la recente delibera Cipess n. 13/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio.
Gli interventi finanziati nell’ambito del Po Fesr sono circa 6500 (la relazione finale di attuazione con il numero complessivo delle operazioni certificate sarà trasmessa a Bruxelles a febbraio 2026). Entrando nel dettaglio degli specifici settori di intervento, per l’asse 1, dedicato a ricerca e innovazione, la spesa certificata è stata di circa 404,3 milioni di euro, e tra i progetti che hanno beneficiato dei finanziamento spiccano Idmar (laboratorio multidisciplinare sul mare che comprende un telescopio sottomarino installato a 3500 metri di profondità), Ipcei Microelettronica e un nuovo centro per la medicina di precisione con diagnostica ad alta tecnologia all’Ismett.
La realizzazione delle reti della banda ultra larga nel territorio regionale e nelle “aree bianche” è stata al centro dell’asse 2 intitolato “Agenda digitale”, la cui spesa certificata sfiora i 242 milioni. La quota maggiore, oltre 844 milioni, è quella dell’asse 3 sulla competitività delle Pmi, al cui interno è stato attivato, fra l’altro, uno speciale fondo di garanzia che ha assicurato sostegno a oltre 30mila imprese siciliane.
Sull’asse 4 del programma Fesr 2014-2020, dedicato all’energia, sono stati certificati 573,2 milioni di euro: tra i principali progetti che hanno generato spesa, la centrale elettrica Terna realizzata a Vizzini (Ct), il prolungamento della metropolitana di Catania e il raddoppio ferroviario Palermo-Carini (tratta B). Quasi 187 milioni l’importo certificato per l’asse 5 in tema di gestione dei rischi, nel cui ambito è stata potenziata la dotazione di mezzi e attrezzature antincendio secondo il piano regionale. Vicina ai 261 milioni la spesa certificata per l’asse 6 sull’ambiente, che ha consentito, fra l’altro, di dotare di impianti di potabilizzazione e depurazione l’isola di Vulcano e di un depuratore anche l’isola di Lipari.
Con 665,9 milioni, l’asse 7 dedicato ai sistemi di trasporto è il secondo per dimensione finanziaria nel Fesr 2014-2020 e ha reso possibile l’amplimaneto e il miglioramento di numerose infrastrutture ferroviarie (tra le altre, Palermo-Carini tratta A, Palermo-Trapani e Agrigento-Caltanissetta) e l’acquisizione di 25 nuovi treni Pop ad alimentazione elettrica. Le strutture per inclusione sociale e per istruzione e formazione sono state potenziate, rispettivamente, attraverso l’asse 9 (97,9 milioni) e l’asse 10 (143,5 milioni), mentre nell’ambito dell’asse 12 “Safe”, introdotto attraverso l’ultima riprogrammazione nel 2023, è stato possibile mettere a disposizione delle imprese siciliane un bonus energia per il contrasto all’aumento dei prezzi causato dal conflitto russo-ucraino.
Video storie di progetti Fesr 2014-202o
Video highlights Fesr 2014-2020
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Ultimo aggiornamento
8 Agosto 2025, 14:56